La ribasatura della protesi mobile è il procedimento con cui si ripristina la base della protesi stessa, al fine di colmare i gap che, nel tempo, si sono creati a seguito delle modifiche dei tessuti.
I portatori di protesi mobile sanno benissimo che, con il passare degli anni, l’osso mascellare e mandibolore ed i tessuti molli che li ricoprono tendono a cambiare forma, a riassorbirsi, mentre le loro protesi ovviamente non si modificano.
Questo porta, nel tempo, ad un non perfetto adattamento della dentiera con i tessuti del Paziente ed in termini pratici questo si traduce in: “Dottore da un pò di tempo la protesi balla!”.
La protesi “ballerina” non solo arreca fastidio al Paziente, ma può anche fratturarsi con maggiore facilità.
Di solito per una buona ribasatura, viene eseguita un’impronta ed inviata la protesi al laboratorio odontotecnico, che, in giornata o al massimo il giorno successivo, ci restituisce il tutto.
Esistono anche tecniche di ribasatura diretta in bocca, con resine specifiche, ma, a mio modo di vedere, la ribasatura di laboratorio è più efficace e “rifinita”.
Ogni quanto va fatta la ribasatura della protesi mobile?
Non esiste un tempo prestabilito, in quanto i cambiamenti sono molto soggettivi. Diciamo che è consigliabile farla quando il paziente comincia a sentire che la sua protesi inizia a non adattarsi più in modo perfetto alle sue gengive.

Odontoiatra, Libero Professionista con Studi Dentistici a Milano ed a Vigolzone (PC).
Iscritto all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Milano.
Principali aree di Interesse: Implantologia e Protesi Dentaria, Ortodonzia invisibile con tecnica Invisalign®.